Russia.
Il volume della produzione in Russia è aumentato del 12% nel 2018, portando la produzione totale a 1.600.000 tonnellate, probabilmente come conseguenza della forte domanda proveniente dall’Europa e anche a causa dei sussidi per l’esportazione di questo combustibile, principalmente rivolta a Danimarca, Belgio, Svezia, Regno Unito e Corea del Sud. Per i prossimi 10 anni la Russia prevede un tasso di crescita medio annuo del 10% ed essendo già tra i primi tre paesi produttori di pellet ENplus, potrebbe diventare un leader mondiale in futuro.
Il consumo interno in Russia è ancora molto basso, circa il 10% della produzione totale, perché in molte regioni mancano sussidi. Visti gli elevati costi di trasporto verso il resto d’Europa, è logico che i piccoli produttori vogliano vendere la maggior parte della loro produzione sul mercato interno, e non appena i punti di deposito di materiali combustibili inizieranno a professionalizzare il mercato nazionale, il pellet di legno certificato ENplus può diventare un combustibile richiesto anche in Russia. Nonostante questa crescita piuttosto dinamica dell’offerta, la domanda di questo combustibile continua a crescere in Europa più rapidamente della produzione. Nel 2018 la domanda di pellet in Europa è aumentata di 2,1 milioni di tonnellate rispetto al 2017, con un incremento dell’8%, inferiore all’aumento dell’11% osservato nel 2017, anche perché le stagioni di riscaldamento 2016-2017 e 2017-2018 sono state decisamente più fredde rispetto agli anni precedenti nella maggior parte dei paesi dell’UE. Nel 2018 la domanda è aumentata sia nel settore residenziale/commerciale che in quello industriale, rispettivamente del 5% e del 13% circa.
La crescita inferiore del consumo di pellet nel 2018 rispetto al 2017 può essere spiegata con le vendite di apparecchi per il riscaldamento in Europa che non hanno registrato in questo periodo una forte crescita.
Italia.
L’Italia ha registrato una leggera diminuzione, del -4,5%, nel consumo di pellet, ma è ancora il maggiore consumatore di pellet per uso residenziale in Europa.
Negli ultimi anni gli inverni in Italia sono stati caldi e gli autunni molto freddi pertanto la crescita dell’utilizzo del pellet di legno è stata poco dinamica. Una serie di politiche focalizzate sulla qualità dell’aria, e le relative campagne mediatiche, hanno contribuito a ridurre le vendite, influenzando i consumatori e/o incentivando alcuni produttori a concentrarsi maggiormente sui prodotti di alta qualità, piuttosto che sui volumi di produzione. Lo scorso anno una primavera fredda ha in parte attenuato la stagione invernale negativa ma il consumo di pellet è leggermente diminuito.
Quindi tutti guardano verso la prossima stagione invernale che potrebbe rappresentare un punto di svolta nel mercato – in positivo o in negativo.
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