Il carbone vegetale, o carbonella, è un materiale ampiamente utilizzato sin dai tempi antichi e tuttora largamente usato n molti paesi con impieghi che spaziano dall’uso domestico per la cottura dei cibi ad applicazioni industriali.
Tuttavia, diversi aspetti legati a questo materiale, tra cui i processi produttivi, l’approvvigionamento, il commercio internazionale e le sue caratteristiche qualitative, risultano essere ancora poco approfonditi.
Produzione della carbonella
Il prodotto si ottiene mediante un processo pirolitico, con la combustione della legna in ridotta presenza di ossigeno ed apportando energia dall’esterno, in un luogo chiuso come ad esempio un forno. La scarsa presenza di comburente comporta una combustione incompleta della biomassa legnosa ed una sua scomposizione chimica dalla quale si ottiene una miscela di gas, di liquidi ed il carbone vegetare vero e proprio. I rendimenti variano dal 10% al 30% circa, a seconda della tecnica produttiva impiegata.
Infatti, pur essendo il principio di produzione generalmente comune tra le diverse tecniche, le modalità che possono essere applicate si differenziano spesso in base al contesto socio-economico in cui la produzione è realizzata. Ad esempio, nei paesi dell’Africa o dell’America Latina, vista la grande disponibilità di manodopera a basso costo, si fa spesso ricorso a tecniche produttive tradizionali caratterizzate da un’elevata semplicità dal punto di vista tecnologico e dai costi contenuti. La produzione, infatti, avviene all’interno di forni rudimentali realizzati in cumuli sul terreno o con mattoni ottenendo un materiale in genere di scarsa qualità per via della carbonizzazione incompleta della biomassa legnosa, che si abbina anche a una resa ridotta.
D’altra parte, i moderni processi industriali si avvalgono di forni in acciaio di grandi dimensioni in cui è possibile regolare e controllare i processi interni. Questi sistemi garantiscono delle efficienze maggiori e la possibilità di ottenere un prodotto qualitativamente migliore, basandosi sull’utilizzo di strumentazioni più sofisticate e processi meccanizzati, abbinati però a un aumento dei costi e delle tempistiche.
Provenienza
La maggior parte della carbonella comunemente reperibile in Italia presenta una provenienza incerta e la quasi totalità del materiale commercializzato ha un’origine esterna all’Unione Europea. Infatti, molto di questo deriva dalle foreste tropicali dell’Africa, dell’America Latina e del sud-est asiatico dove la produzione può comportare forti ripercussioni sui fragili ecosistemi locali.
Facendo riferimento ai dati medi annuali forniti dalla FAO, nel periodo compreso tra il 2000 e il 2019, l’Italia si colloca tra i 15 principali importatori a livello globale di carbone vegetale, con una media di 59 Mt/anno di materiale importato.
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