Durante ogni stagione termica l’inquinamento atmosferico diventa il tema centrale di un acceso dibattito e gli elevati livelli di polveri sottili nell’aria, complici le condizioni di alta pressione e l’assenza di vento così tipiche della Pianura Padana, richiamano provvedimenti di limitazione del traffico quest’anno fino ai diesel euro 6, come è stato il caso di Roma. Ma anche il riscaldamento a biomassa legnosa, legna e pellet, è stato additato da più parti come principale responsabile dell’emergenza smog. È necessario però fare chiarezza ed evitare di diffondere informazioni distorte o parziali che non propongono soluzioni concrete e credibili. Opinionisti, ricercatori del mondo scientifico o portatori di interessi si sono espressi in modo categorico citando dati ed esprimendo opinioni incomplete e talvolta fuorvianti.
Si è detto che negli ultimi anni c’è stato un aumento dei consumi di legna e pellet.
Non è così. L’ultimo Rapporto Statistico GSE1 attesta che negli ultimi 6 anni il consumo di legna e pellet nel settore residenziale è rimasto sostanzialmente stabile e a livello regionale una indagine di Arpa Veneto2 del 2013 ha registrato un calo dei consumi di legna rispetto al 2006 di ben 260.000 tonnellate. Chi afferma il contrario è evidentemente disinformato.
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