In Piemonte ed Emilia-Romagna: due bandi per sostituire vecchi camini, stufe e caldaie con dispositivi di ultima generazione

Costruire un’alleanza con le Regioni per rafforzare e diffondere la conoscenza e l’utilizzo, amplificandone i benefici, del Conto Termico, il principale strumento incentivante proposto dal GSE per favorire il turn-over tecnologico nel settore del riscaldamento.
È questo l’obiettivo dell’azione di sensibilizzazione e di supporto tecnico svolta da AIEL-Associazione italiana energie agroforestali, partner tecnico di Progetto Fuoco, che ha contribuito alla stesura di due bandi promossi dalla Regione Piemonte e dall’Emilia-Romagna per incentivare la realizzazione di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e per far promuovere la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento a biomasse, il Conto Termico è indirizzato alla riqualificazione del parco installato, consentendo esclusivamente la sostituzione di apparecchi obsoleti con nuove tecnologie moderne che garantiscono minori emissioni a parità di calore prodotto.

PERCHÈ SOSTENERE IL TURNOVER TECNOLOGICO DI CAMINI, STUFE E CALDAIE

Sostituire gli apparecchi obsoleti è fondamentale, perché la parte prevalente delle emissioni di polveri sottili proviene da stufe e caminetti datati e caratterizzati da tecnologie di combustione superate.
Secondo i dati di AIEL gli apparecchi a legna e pellet installati in Italia da più di 10 anni sono il 70% del totale, circa 6,3 milioni, e contribuiscono all’emissione dell’86% delle polveri sottili prodotte dalla combustione domestica della biomassa. Il tema assume una rilevanza di interesse pubblico, perché nel novembre dello scorso anno il nostro Paese è stato condannato dalla Corte di giustizia europea per la violazione degli obblighi previsti dagli art. 13 e 23 della direttiva 2008/50/CE. Pertanto le Regioni del Bacino Padano, dove i problema è più sentito, sono state le prime a mettere in atto azioni per cercare di risolvere queste gravi criticità che rischiano di produrre anche pesanti sanzioni per la collettività.

CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI DI REGIONE PIEMONTE

In questa direzione si orienta il nuovo bando messo a disposizione dalla Regione Piemonte che concede un cofinanziamento a fondo perduto in aggiunta al finanziamento conseguito con il “Conto Termico” per rottamare una vecchia stufa o caldaia a biomassa legnosa e sostituirla con un nuovo generatore di calore appartenente alla classe di qualità 5 stelle ed energicamente più efficiente, alimentato sempre a biomassa legnosa, con potenza al focolare inferiore a 35 kW.
Il contributo regionale può arrivare ad un valore di 1500 euro per stufe e termocamini e 3000 euro per le caldaie, con una dotazione iniziale complessiva di 8.961.000,00 euro in tre anni.

L’accesso all’incentivo avviene a condizione di aver regolarizzato l’impianto esistente da sostituire attraverso la compilazione del Libretto d’impianto e la registrazione dell’impianto al Catasto impianti termici della Regione.

La scadenza del bando di Regione Piemonte è prevista per venerdì 1 dicembre 2023. Per saperne di più è possibile leggere il bando completo sul sito istituzionale della Regione Piemonte.

LA PROPOSTA

Nel Libro Bianco sul futuro del riscaldamento a legna e pellet, recentemente elaborato da AIEL, l’Associazione propone di abbinare all’incentivo nazionale Conto Termico anche degli appositi bandi regionali per dare un’ulteriore spinta al processo di turnover tecnologico, in particolare nelle aree più interessate dal problema dell’inquinamento dell’area, come il Bacino Padano.
La strategia elaborata da AIEL propone di incentivare la sostituzione dei generatori vecchi ed inquinanti con sistemi di riscaldamento a legna e pellet moderni ed efficienti, caratterizzati da emissioni di PM10 da 4 a 8 volte inferiori rispetto alle tecnologie più datate.
Il turnover tecnologico, che AIEL ha stimato in circa 350 mila nuovi generatori l’anno, è la soluzione per contribuire alla riduzione dell’impatto della combustione domestica di legna da ardere e pellet sulla qualità dell’aria.

IL BANDO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Anche l’Emilia-Romagna ha deciso di pubblicare un bando per contribuire al miglioramento della qualità dell’aria e all’incremento dell’efficienza energetica attraverso il turnover tecnologico degli apparecchi a biomassa legnosa.
La Regione ha infatti stanziato 11,5 milioni di euro fino al 2023 per sostituire impianti di calore alimentati a biomassa legnosa (camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia a legna/pellet) di potenza inferiore o uguale a 35 kW e con classificazione emissiva fino a 4 stelle con nuovi generatori a 5 stelle o pompe di calore.
Il provvedimento è rivolto ai cittadini residenti nei Comuni delle zone di pianura dell’Emilia-Romagna già assegnatari dell’incentivo Conto Termico. Gli incentivi saranno erogati ai richiedenti in possesso dei requisiti fino ad esaurimento fondi e secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande. È possibile fare domanda fino al 31 dicembre 2023. Il bando completo e tutte le info possono essere consultate sul sito della Regione.

OCCASIONE PER RILANCIARE IL CONTO TERMICO

“L’elemento vincente di queste misure è la loro cumulabilità con l’incentivo nazionale assegnato nell’ambito della linea di intervento 2.B del Conto Termico gestito dal GSE che riconosce incentivi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficientamento energetico di piccole dimensioni – spiega Valter Francescato, direttore tecnico di AIEL che ha seguito in questi mesi i lavori di predisposizione dei bandi.

Si tratta quindi di due provvedimenti importanti, che contribuiranno sia a favorire il turnover tecnologico sia a rilanciare l’incentivo Conto Termico, ancora poco utilizzato e conosciuto dai cittadini se pensiamo che ad oggi non più del 30% delle risorse annualmente disponibili per il Conto Termico viene attualmente impiegato.

Da questo punto di vista, l’unico accorgimento da tenere a mente è che per entrambi i bandi di Piemonte ed Emilia-Romagna la domma tra il contributo regionale e il contributo del Conto Termico non può superare il 100% della spesa ammessa dal GSE”.